domenica 22 dicembre 2013

Oltre al vino c'è di più


Oltre al vino c'è di più


Ademàs del vino hay màs






Llega la Navidad, como regalo, ademàs de las cestas tradicionales de Navidad, llenas de vinos y embutidos; optais por dar cestas de fruta y verdura de temporada, una idea sana y original.

Es una cuestion de salud, nuestra y del medio ambiente, la huerta nos ayuda a estar bien.

Cual fruta tiene derecho a entrar en nuestras casas?

Sin duda la que menos ha hecho camino para llegar encima de  nuestras mesas directamente del campo.

Por eso la importancia de la cocina de temporada y por eso encontramos los cìtricos en invierno cuando màs necesitamos  vitamina C, mientras encontramos los melocotònes y las albaricoques en verano cuando màs necesitamos  vitamina A.


Optar por la fruta y verdura de temporada màs cercana a nosotros ayuda a la biodiversidad y a la conservaciòn de las variedades antiguas de fruta y verdura que riesgan de desaparecer.

Arriva il Natale, come regalo oltre alle tradizionali ceste natalizie, piene di vini e salumi; scegliete di regalare ceste di frutta e verdura di stagione, un idea sana e originale.

E' una questione di salute, nostra e dell'ambiente, l'orto ci aiuta a stare bene.

Quale frutta è giusto che entri nelle nostre case?

Sicuramente quella che abbia impiegato il minor tragitto per arrivare dal campo sulle nostre tavole.

Ecco il motivo dell'importanza della cucina di stagione, per questo troviamo gli agrumi d'inverno quando più abbiamo bisogno di vitamina C, mentre troviamo le pesche e le albicocche in estate quando più abbiamo bisogno di vitamina A.

Scegliere frutta e verdura di stagione a noi più vicina, aiuta la biodiversità e la conservazione di antiche varietà di frutta e verdura che rischiano di scomparire.


sabato 7 dicembre 2013

STORIE DI CORAGGIO


Storie  di coraggio, 12 incontri con i grandi italiani del vino






"Storie di coraggio" è il viaggio geopoetico di Oscar Farinetti con Shigeru Hayashi e Simona Milvo, lungo il Bel Paese, alla scoperta dei più bravi e "buoni" maestri vignaioli d'Italia.

Conoscere le loro storie ci rende liberi e più coraggiosi... Perché " il coraggio è contagioso" parola di Oscar.

Se la parola coraggio deriva dal latino "cor" che significa cuore, allora le degustazioni di questo racconto che abbinano vini alle idee e alle conversazioni, sicuramente proprio come un buon vino "prepareranno il nostro cuore a renderlo più pronto alla passione".

Ascoltando il linguaggio emotivo e chiaro di questa "favola" che parla di un Italia" partigiana" che resiste, non si può non pensare al motto dei latini "in vino veritas", perché si racconta un unica verità:

"C'era una volta e c'è ancora oggi, un Italia di coraggiosi che resistono alla paura che uccide la libertà dei singoli, e con questa le loro capacità e potenzialità".

Questa favola guarda al passato ma parla al futuro. Parla ai giovani, per accendere in loro il senso di appartenenza al "partner più importante che tutti noi italiani abbiamo: il territorio"; per non lasciare il cuore alla rassegnazione che la cattiva politica e il poco lavoro hanno prodotto con la psicosi paranoica del terrore della crisi.
Queste storie ci insegnano che non possiamo avere paura delle libertà, perché la paura della libertà permette l'esistenza dell'assistenzialismo clientelare e delle moderne forme di prevaricazione sociale che soffocano noi e il nostro amato territorio.

Questo viaggio ci aiuta a prendere consapevolezza del fatto che quella che stiamo vivendo è una crisi culturale ma non produttiva. Infatti nelle degustazioni dei vini che accompagnano questo viaggio, sono chiaramente "percepibili i valori immateriali delle persone" che li producono, il loro animo: felice, limpido, autentico, libero... Produttori artigiani ( partigiani) che agiscono liberamente nel mondo e resistono alla psicosi di terrore locale che li vorrebbe rassegnati e impotenti.

La visione di Oscar e dei suoi amici è quella di farci comprendere che noi cresciamo come le vigne, i vini, le colline, le montagne nei luoghi dove andiamo ad essere. Però per essere dobbiamo comprendere il nostro territorio, da dove veniamo, a chi apparteniamo, cosa ci appartiene e dove stiamo andando; perché solo la conoscenza ci rende liberi.

P.A.I. (Persistenza aromatica intensa) garantita.






martedì 3 dicembre 2013

Indebito, la Grecia siamo Noi!

Indebito, la Grecia siamo Noi!





Oggi martedì 3 dicembre uscirà  nelle sale italiane, solo per un giorno, Indebito, il film di Vinicio Capossela e Andrea Segre ( la lista delle sale che proietteranno il film in diretta satellite dal cinema Anteo di Milano è su www.nexodigital.it).

 Nel film si racconta della Grecia che, da culla della democrazia nel mediterraneo e luogo di nascita dei valori che hanno segnato le nostre società moderne, è sotto attacco della speculazione finanziaria, che sta colpendo duramente soprattutto le classi popolari costrette a vivere senza un cibo caldo e un letto dove dormire.




Più della paura di "finire come la Grecia", che sempre più si respira tra la gente, dovrebbe muoverci la paura di rinchiuderci in una economia della finanza che ci offre una falsa protezione.

Dal momento che i nostri parlamenti sono stati svuotati dei loro poteri, e che le decisioni non appartengono più al popolo ma appartengono alla Troika ( Commissione Ue, Bce, Fmi) in conformità del volere del mercato, noi tutti siamo la Grecia!



Noi tutti, italiani, greci, spagnoli, portoghesi, irlandesi, francesi dovremmo unirci per dare forza ad una Europa diversa che si oppone alla Europa della finanza, un Europa che mette al centro le persone più che i parametri del Trattato di  Maastricht.

E' necessario costruire un potere alternativo per scongiurare la potenziale deriva dei vari populismi europei in un ritorno ai nazionalismi, che rappresenterebbero solo una spinta fratricida al progetto comunitario, che da una integrazione solo economica dovrebbe cercare di arrivare a  quella politica.


Perché è logico e naturale modificare un Trattato molto meno lo è modificare le condizioni di vita necessarie e primarie dei cittadini europei, per questo la Grecia siamo tutti noi!

( Le immagini sopra riportate sono della Fallas 2013 di Valencia)






lunedì 2 dicembre 2013

Golosaria 2013


Golosaria 2013, se l'aspettativa non incontra l'impressione





Il gusto italiano e l'alto artigianato enogastronomico si annunciavano come protagonisti assoluti di Golosaria 2013 (Milano, dal 16 al 18 novembre scorso). All'Ipertrendy Superstudio, location ottimale per la kermesse, la risposta è di quelle da grande partecipazione, anche se + Food e - Wine.

Se consideriamo che Milano si presterà ad essere lo scenario prossimo di tutto ciò che di bello l'Italia può rappresentare con Expo 2015 e il forte imprinting che a questo importante appuntamento sarà dato dall'agroalimentare e dal mondo e dalla cultura del vino, quest'assenza si fa sentire. E non poco.

Il vino infatti, nell'attuale realtà imprenditoriale italiana, resta uno dei pochi- se non l'unico settore produttivo- che registra trend positivi di crescita, con la sua costante e continua apertura all'internazionalizzazione, all'innovazione e alla ricerca. Sorprendono quindi certe piccole disattenzioni dell'evento milanese che hanno sfavorito nettamente l'area del wine. Piccole negligenze che certamente non sarebbero sfuggite, però, all'attento potenziale buyer di turno.

Secondo il nostro modesto parere, la prima disattenzione fra tutte è ricaduta sulla scelta del bicchiere utilizzato per le degustazioni, chic però non altrettanto cheap, che seppur apprezzabile dal punto di vista estetico lo era molto meno dal punto di vista funzionale; e seppur prestabile alla degustazione dei vini rossi era inadeguato per l'analisi olfattiva e visiva della degustazione delle bollicine dove valutarne e apprezzarne intensità, complessità e perlage era del tutto impossibile.

Forse si poteva tentare di coniugare il bello con il funzionale secondo la lezione del grande Bruno Munari che ricordava che "non ci deve essere un arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare.
Se quello che usiamo ogni giorno è fatto con arte non avremo niente da nascondere".

Ciò nonostante anche il barlume di entusiasmo suscitato in noi dal fatto di scoprire tra le fila dei produttori del wine, un ambasciatore dell'eleganza delle bollicine come la TRENTODOC si è presto affievolito.

L'azienda trentina che è , che è un mo(n)do diverso di fare vino, impeccabile nel trasmettere in chi lo beve il senso di identità e creatività, ha omesso di portare con sé quell'ardore della gente di montagna, il suo slogan.

Ci sarebbe piaciuto entrare in questo mondo accompagnati da  griot in grado di narrare e trasferire al degustatore occasionale la cultura, la storia, le emozioni, il terroir del Trentino. E invece tutta  questa narrazione è stata messa da parte per rinchiudersi in un asettico format da brochure che riesce solo a rammentare matematicamente le percentuali d'uvaggio di ogni singola bottiglia.

Noi di Che guay siamo dispiaciuti ma fiduciosi perché consapevoli del forte senso del territorio che lega  la TRENTODOC  e che ha fatto di essa una delle più grandi realtà del panorama vitivinicolo del panorama italiano.
Perché un ente che ha fatto del cooperativismo una virtù, non può dimenticare che solo la testimonianza e la narrazione della gente del proprio luogo di elaborazione è indispensabile a non perdersi nel mondo del vino, e a sapersi far riconoscere in chi lo beve.
E' importante essere presente nel mondo del vino, ma lo è ancora di più puntare sull'importanza della creatività e della narrazione come valore. Perché la propagazione delle emozioni e dei significati produce oggi  valore come e più della elaborazione dei prodotti. Tutto questo non è facile ma nemmeno impossibile.

mercoledì 13 novembre 2013

LE MELE DI TUTTI NOI 1/ Gelèe di mela cotogna


Gelèe di mela cotogna


Carne de membrillo


C'erano e ci sono ancora mele senza padroni,  libere dai copyright, libere dalla dittatura alimentare che ci vogliono imporre le multinazionali dell'agrifood. Sono mele ammaccate che possono sembrare non buone da mangiare perché imperfette, diverse e con la peluria... Ma diffidate delle apparenze, queste sono le mele che dobbiamo mangiare... Dipende da noi la loro resistenza ed esistenza.


Hubo y hay todavìa manzanas sin duenos, libres de copyright, libres de la dictadura alimentar que nos quieren imponer las multinacionales del food. Son manzanas magulladas que pueden parecer no buenas para comer porque imperfectas, diferentes y con la pelusa... Pero desconfiais de las apariencias, estas son las manzanas que tenemos que comer... Depende de nosotros  su resistencia y esistencia.


La biodiversità è sotto i nostri occhi, è nelle nostre campagne, non andiamo a cercarla altrove, non perdiamoci nel vuoto, non perdiamo un bene comune.


La biodiversidad està bajo nuestros ojos, està en nuestras campanas, no vamos a buscarla en otros lugares, no nos perdamos en el vacìo, no nos perdamos un bien comun.

Hanno contribuito a questa ricetta: i miei nonni, Marta e il mio amico Francesco il salumiere, grazie a tutti loro.

Han contribuido a esta receta: mis abuelos, Marta y mi amigo Francesco el charcutero, gracias a todos ellos.


Difficoltà: Facile

Preparazione: 15 minuti

Cottura: 2:30 minuti e tanta pazienza


Ingredienti:


  • zucchero (azùcar)
  • mele cotogne ( membrillo)

Preparazione:


  • PREPARARE LE MELE COTOGNE: Lavare le mele cotogne in una ciotola di acqua fredda togliendo bene la peluria strofinandole con le dita della mano. Introdurre le mele cotogne per intero in una pentola e ricoprirle di acqua. Coprire con un coperchio la pentola e cuocere a fiamma alta fino a  raggiungere la bollitura. Abbassare la fiamma, togliere il coperchio e lasciar cuocere a fuoco medio per 10 minuti, richiudere con il coperchio e lasciar cuocere a fuoco lento per  circa un ora finché la polpa non sarà tenerissima però non sfatta. Togliere dal fuoco e metterle in un piatto, lasciare raffreddare e una volta fredde togliere la buccia e i semi tagliandole in quarti.

  • PREPARAR LOS MEMBRILLOS: Lavar los membrillos en un bol lleno de agua frìa quitando bien la pelusa y frotandolos con los dedos de la mano. Introdùcelos por interos en una olla y cùbrerlos de agua. Tapar la olla poniendo el fuego al màximo y dejar hervir. Bajar el fuego, y dejar cocinar a fuego medio para 10 minutos, Volver a tapar  y dejar cocinar a fuego medio durante una hora hasta que la pulpa no va a ser de curso pero no deshecha. Sacarlos a un plato y dejarlos enfriar, y una vez que estén frìos cortarlos en cuartos quitando las semillas y la piel.

  • PREPARARE LA GELEE DI MELA COTOGNA: Pesare le mele cotogne cotte e aggiungere lo zucchero nella stessa quantità. Versare tutto in una pentola, a fuoco medio lasciare caramellare lo zucchero  girando di tanto in tanto con l'aiuto di un mestolo di legno per evitare che la frutta si attacchi sul fondo della pentola. Una volta che la frutta sarà più morbida spezzettarla sempre con  il mestolo di legno, lasciar cuocere per 45 minuti finché l'acqua si sarà persa del tutto, tritare il composto in un frullatore e versarlo in un contenitore di silicone. Lasciare raffreddare e servire.

  • PREPARAR LA CARNE DE MEMBRILLO: Pesar los membrillos cocidos y  anadir el azùcar en igual cantidad. Echar todo en una olla, y dejar caramelizar a fuego medio el azùcar dando la vuelta de vez en cuando con la ayuda de una cuchara de madera  para evitar que la fruta se pegue a la parte inferior de la olla. Una vez que la fruta se ablandarà trocearla siempre con la cuchara de madera y dejar cocinar durante 45 minutos hasta que se pierda toda el agua, triturar el compuesto en una licuadora y echarlo en un molde de silicona. Dejar enfriar y servir.




Vinus loci:



L'abbinamento perfetto raccomandato per questo dolce è un vino Pedro Ximenez 2003. Colore mogano chiaro. Al naso risulta essere intenso, complesso, note di frutta passita, spezie, evidente la nota di fichi secchi e radice di china. La bocca è dolce, equilibrato, morbido chiude con un bel  finale mielato.

El maridaje recomendado por este postre es un vino Pedro Ximenez 2003. Color caoba claro. Nariz intenso, complejo, notas de fruta pasificada, especias, clara la nota de higos secos y raiz de quina. Boca dulce, equilibrado, redondo, se cierra con un bonito final meloso.

lunedì 11 novembre 2013

Triple Gin kaki... Investire nella felicità


Triple Gin Caqui... Invertir en la felicidad!



L'Austerity spinge sempre più le famiglie a ridurre i consumi e a comprare titoli di stato( BTp) per aumentare i risparmi , perchè non riescono a finanziare l'economia real.

La austeridad empuja cada vez más a las familias a reducir los consumos y a comprar títulos de estado para aumentar los ahorros, porque no pueden financiar la economía real.


Famiglie! Che guay vi invita  ad investire nella felicità ed in un dolce" BTb "( BUONO TROPPO BUONO)
Familias! Che guay os invita a invertir en la felicidad y en un dolce" BTb"


Difficoltà: Facile

Preparazione: 30 min + riposo in frigo ( reposo en la nevera)

Cottura: 5 min


Ingredienti per 6 persone ( ingredientes para 6 personas) :


  • 4 kaki (caqui)
  • 2,5 dl di panna fresca (nata fresca)
  • 80 g di zucchero a velo ( azúcar en polvo)
  • 1 bicchierino di Martin Miller's Gin ( vasito de ginebra)
  • 2 cucchiai di zucchero ( azúcar)
  • 1/2 limone (limón)
  • 6 g di gelatina in fogli ( hojas de gelatina)
  • cannella in polvere (canela en polvo)
  • 50 g di nocciole ( avellanas)
  • 150 g di pan di Spagna ( bizcocho)

Preparazione:

  • PREPARARE LA CREMA DI KAKI: Lasciare la gelatina in una ciotola con acqua fredda per 10 minuti. Pulire e frullare la polpa dei kaki togliendo i semi, aggiungere 2 cucchiai di succo di limone e 2 cucchiai di zucchero a velo. Scaldare 3 cucchiai di Gin Martin Miller's, sciogliere  dentro la gelatina strizzata a fiamma bassa ed unirla al composto di kaki.                                                             Montare la panna e lo zucchero a velo rimanente con la frusta elettrica e unire tutto al composto di Kaki, conservandone un poco per la decorazione. Lasciare in frigo il composto ottenuto per circa 5 ore. Scaldare in una pentola 1/2 bicchiere d'acqua con lo zucchero e mezzo limone, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare aggiungendo il gin rimasto. Tagliare il pan di Spagna a pezzi e bagnare con lo sciroppo di Gin preparato. Triturare le nocciole.





  •  PREPARAR LA CREMA DE CAQUI: Dejar la gelatina en un bol con agua fría por 10 minutos. Limpiar y batir la pulpa de los caqui quitando las semillas, añadir 2 cucharadas de zumo de limón y 2 cucharadas de azúcar en polvo. Calentar 3 cucharadas de Gin Martin Miller's, fundir dentro la gelatina exprimida a fuego lento y añadirla al compuesto de caqui.                                                          Montar la nata y el resto del azúcar en polvo en la batidora eléctrica y añadir todo al compuesto de caqui, guardando un poco por la decoración. Dejar en la nevera el compuesto obtenido durante unas 5 horas. Calentar en un cazo 1/2 vaso de agua con el azúcar y medio limón, retirar del fuego y dejar enfriar añandiendo el resto de la ginebra. Cortar el bizcocho y mojarlo con el jarabe de ginebra previamente preparado. Picar las avellanas.



  • COMPLETARE E DECORARE: Prendere 6 bicchieri tumbler, versare nel fondo di ognuno un cucchiaio di crema di Kaki, aggiungere sopra una fetta di pan di Spagna, la granella di nocciole e chiudere con un altro strato di crema di Kaki, procedere così fino a terminare con la crema. Decorare con la panna montata conservata, spolverizzare con la cannella in polvere e servire.    
  • COMPLETAR Y DECORAR: Tomar 6 vasos tumbler, echar en la parte inferior de cada uno una cucharada de crema de caqui, añadir encima una cortada de bizcocho, la picada de avellanas, terminar con otra capa de crema, seguir así hasta terminar la crema. Decorar con la nata montada guardada, espolvorear con la canela en polvo y servir.




Vinus loci:


Il vino ideale da gustare con questo dolce delicato è Il Moscato di Trani Piani di Tufara 2008 Rivera, un vino dal colore dorato, brillante. Pieno di sensazioni di albicocca, fiori d'acacia, buccia d'arancia candita, con note secondarie erbacee. Il gusto è equilibrato e la dolcezza è smorzata da un finale asciutto.

El vino ideal para de saborear con este postre delicado es Il Moscato di Trani di Tufara 2008 Rivera, un vino con un color dorado y brillante. Lleno de sensaciones de albaricoque, flores de acacia, piel de naranja confitada, con notas herbáceas secundarias. El sabor es equilibrado y la dulzura es amortiguada por un final seco.








sabato 9 novembre 2013

Mostar... C'era un tempo un ponte sull'Adriatico


Mostar... C'era un tempo un ponte sull'Adriatico



Venti anni fa, il 9 novembre del 1993, lo Stari Most, il vecchio ponte di Mostar (Bosnia) che univa le due sponde della Neretva e non solo, venne distrutto dai colpi dell'artiglieria croato-bosniaca. Perché un ponte che non rivestiva nessuna importanza strategico-militare, costruito più di 4 secoli prima dagli ottomani venne polverizzato?

Come per Guernica, Mostar rappresentava il sogno di una comunità che continuava a sperare in un mondo migliore possibile, dove solo il dialogo era l'unico elemento di confronto e di crescita per una società.

Nel 2004 il ponte di Mostar è stato ricostruito, ma questo non è servito a riappacificare  croati e musulmani di Bosnia, non è servito a riportare l'armonia pluralista e multiculturale che lo Stari Most simboleggiava prima della guerra, un ponte fra culture  e credi religiosi differenti.

Il problema dei Balcani, come per l'Europa (sorella maggiore) è la mancanza di una visione d'insieme, superiore rispetto alla storia nazionale di ogni paese, necessaria per ricostruire la Storia d'Europa che passa anche dai Balcani.




sabato 2 novembre 2013

Amici immortali


Vi sono amici immortali

che la morte vede prima

-la notizia

 di questo noialtri paralizza

-essi, vitali solo nei nostri pensieri-

portano via una tale presenza

nel morire- è come se le nostre anime

si nascondessero improvvisamente.

EMILY DICKINSON

venerdì 1 novembre 2013

Cappuccino estrellar


Cappuccino estrellar...


 Anche l'autunno ha un cuore dolce... 

También el otoño tiene un corazón dulce...


"Nessuna bellezza primaverile, nessuna bellezza estiva ha una tale grazia quale ho visto in un volto autunnale".

"Ninguna belleza primaveral, ninguna belleza estival tiene una gracia tal como la que vi en un rostro otoñal".

La poesia di John Donne ci ricorda che non esiste una sola stagione per amare, anche nei mesi freddi merendare con il vostro amato o la vostra amata può portare calore al vostro cuore... Perché l'autunno si sa è "una seconda primavera".

La poesia de John Donne nos recuerda que no existe sólo una temporada para el amor, incluso en los meses más fríos merendar con tu pareja puede dar calor a tu corazón... porque ya se sabe que " el otoño es una segunda primavera".

Difficoltà: facile

Preparazione: 15 min + riposo 15 min

Cottura: 5 min

Ingredienti per 6 persone:


  • 2 tuorli di uova di galline felici (yemas de huevos de gallinas felices)
  • 2 cucchiai di zucchero ( cucharadas de azúcar)
  • una tazzina di caffè ( una taza de café)
  • 250 g di mascarpone
  • 1 dl di panna fresca (nata fresca)
  • 2 cucchiai di cacao amaro ( cucharadas)
  • 6 pezzi di anice stellato ( piezas de anís estrellado)
                                        
Preparazione:

  1. PREPARARE LA CREMA DI CAPPUCCINO: Mettere a fare il caffè in una caffettiera piccola, montare 2 tuorli con 2 cucchiai di zucchero in una coppa, versare una tazzina di caffè bollente e lasciare raffreddare mescolando. Montare la panna e aggiungerla delicatamente con il mascarpone al composto preparato, amalgamare il tutto spolverizzando con il cacao amaro.                             PREPARAR LA CREMA CAPPUCCINO: Poner a  hacer el café, batir en un bol 2 yemas con 2 cucharadas de azúcar, echar una taza de café caliente y dejar enfriar mezclándolo. Batir la nata y añadirla suavemente con el queso mascarpone al compuesto preparado, mezclarlo todo echando cacao amargo.
  2. DECORARE E SERVIRE: Versare la crema cappuccino dentro 6 tazzine da caffè, decorare con un pezzo di anice stellato e lasciare in frigo prima di servire.                                                    DECORAR Y SERVIR: Echar la crema cappucino dentro de 6 tazas de café, decorar con el anís estrellado y dejar enfriar en la nevera antes de servir.




mercoledì 30 ottobre 2013

Passaggio nel paesaggio


                               Passaggio nel paesaggio...

                                       


Non ci vuole un saggio 

per capire l'importanza del paesaggio,

nemmeno un alieno per scoprire le bellezze del cielo.

Non ci vuole un indovino

per sapere che solo da uve buone si ottiene il buon vino.

Margherita Hack lo diceva : è una questione di osservazione e interpretazione

 alla fine tutto si basa su di una ragione...

Come una stella fra miliardi di stelle è il sole,

così siamo noi... le persone.

L'Italia è un giardino in fiore:

salviamola dalla cementificazione!

E' una questione di cultura

difendere la natura.

Anni fa S.Francesco lo ha cantato:

"Noi tutti siam parte del creato".

Allora sarebbe un peccato, per non dire un reato,

non difendere quello che madre terra ci ha donato.




lunedì 23 settembre 2013

Sponge Merkel... Tarta de moras



                        Sponge Merkel... One more time...



La carrera para votar  en Alemania, ve por primera vez a"nuestra" Angela Merkel, llena de sufrimiento, porque las elecciones en Alemania, con la amenaza del partido de los euroescépticos de Alternativa para Alemania (AfD) de Bernd Lucke, seguidor del marco aleman y de la vuelta de las virtudes prusianas de 
Otto von Bismarck, podría hacer caer no solo la Alemania, si no a Europa entera en el caos político e ideológico  donde los más grandes se comen los mas pequeños, como en el exitazo de la canción "En la feria del Este" de Angelo Branduardi...Chicharras y hormigas se quedan a mirar...
Alternativa para Alemania... Alternativa para Europa... Nosotros de Che guay optamos por una alternativa a la tarta de siempre... Con la esperanza que como "en la feria del Este"  al final triunfa el Bien...

Dificultad: Facil

Preparaciòn: 65 minutos

Cocciòn:  25 minutos

Ingredientes para 8 personas:

  • Primera y segunda base del bizcocho:
  • 200 g de harina
  • 1 cuchara de vainilla
  • 1 cuchara de levadura en polvo para postre
  • 200 g de mantequilla
  • 1 ampolla de aroma de almendra
  • 200 g de azùcar en polvo, si no lo teneis triturad en una batidora el normal
  • 4 huevos de gallinas felices
  • Para la crema de mascarpone:
  • 500 ml de nata fresca
  • 500 g de mascarpone
  • 2 cucharadas de azùcar en polvo
  • Para la bana a las moras (jarabe de moras):
  • 320 g de moras silvestres de bosque
  • 6 cucharadas de azùcar en polvo
  • 1 canela en rama
  • 5 hojas de menta
  • Para decorar:
  • guardar algunas moras enteras
Preparaciòn:

 PREPARAR LA BASE 1 (repetir los ingredientes para la base 2 y hornear en 2 recipientes de igual diametro): Antes de empezar la primera base, calentar el horno a 180°C, tamizar en un bol la harina, la levadura y la vainilla, por separado, mezclar la mantequilla a temperatura ambiente y añadir el azúcar hasta a obtener un compuesto espumoso. Antes de unir los ingredientes secos, añadir los huevos de uno en uno, mezclar el todo delicadamente y añadir una ampolla de aroma de almendra; echar en un recipiente untado con mantequilla y hornear por 25 minutos.                                                  Consejos: para controlar la cocción del bizcocho, pinchar con un palillo de dientes, si se queda demasiado húmedo seguir la cocción, mientras si queréis obtener la 2ª base o 3ª base más fina, basta reducir las dosis por la mitad. Es importante dejar enfriar bien las bases del bizcocho.



PREPARAR LA CREMA DE MASCARPONE: Montar con una batidora la nata con 2 cucharadas de azúcar en polvo, y como llega a la consistencia deseada añadir el mascarpone.

PREPARAR LA BANA A LAS MORAS ( JARABE): Después de haber lavado las moras, echarlas en una sartén a fuego lento con la rama de canela, las hojas de menta y 6 cucharadas de azúcar en polvo, hasta que se haya disuelto completamente, obteniendo un compuesto homogéneo, filtrar el todo y guardar en la espera del relleno.



COMPLETAR Y DECORAR LA TARTA: Poner la primera base encima de una bandeja para postres alta, y rellenar el primer estrato con jarabe de moras y extender sobre eso  la crema de mascarpone, con la ayuda de un cuchillo de hoja plana, tapar con la segunda base de bizcocho y completar con el tercer estrato con crema al mascarpone, decorando con las moras previamente guardadas enteras.


Cervisia loci:

Esta tarta es una alternativa, de temporada, a la Victoria sponge, clásico postre de la tradición británica  entonces se puede acompañar perfectamente con la hora del té. Mientras para  los más audaces experimentadores, Che guay aconseja un inusual maridaje con una cerveza inusual: La Mikkeller Sorachi, la nueva Hop Ipa de la cerveceria Brewery de Copenhagen. A la vista resulta ser de un delicado color ámbar con reflejos anaranjados, la espuma cremosa es de un chocante color ámbar con reflejos grisáceos  bastante consistente, perlaje fino, se ataca perfectamente a las paredes de la copa, bien visibles los " arcos de Bruselas". A la nariz resulta ser muy intensa, dominante la nota herbácea y vegetal derivada del lúpulo, notas secundarias de malta, de caramelo y miel de acacia. En boca resulta ser fresca, equilibrada debido al sabor predominante de lúpulo perfectamente balanceada de la malta, se repiten firmemente las notas herbáceas, con perfumes de pino silvestre y fresas de bosque, deja un regusto seco y agradablemente poco amargo, acaba larga y mórbida con delicados indicios de tostado, y con el lúpulo que permanece en el paladar.










Sponge Merkel


                        Sponge Merkel... One more time

                                                        


La corsa al voto in Germania vede per la prima volta la "nostra" Angela Merkel, sofferente, perchè le elezioni tedesche, con la minaccia del partito degli euro-scettici di Alternativa per la Germania(AfD) di Bernd Lucke, sostenitore del marco e del ritorno alle virtù prussiane di Otto von Bismarck, potrebbe far cadere non solo la Germania, ma l'Europa intera nel caos politico e ideologico, dove il più grande mangia il più piccolo... Come nel grande successo del canto "Alla Fiera dell'Est" di Angelo Branduardi... Cicale e formiche stanno a vedere...
Alternativa per la Germania... Alternativa per l'Europa... Noi di Che guay optiamo per una alternativa alla solita torta... Sperando che come nella" Fiera dell'Est"... Alla fine trionfi il bene...

                                               




Difficoltà: Facile


Preparazione : 65 minuti



Cottura: 25 minuti



Ingredienti per 8 persone:



  • Per Prima e seconda base (primera y segunda base de bizcocho):
  • 200 g di farina( harina)
  • una bustina di vanillina ( 1 cuchara de vainilla)
  • una bustina di lievito ( 1 cuchara de levadura en polvo para postre)
  • 200 g di burro (mantequilla)
  • 1 fiala aroma di mandorla (ampolla de aroma de almendra)
  • 200 g di zucchero a velo ( azúcar en polvo, si no lo tenéis triturad en una batidora el normal)
  • 4 uova di galline felici ( huevos de gallinas felices)
  • Per la crema di mascarpone( para la crema de mascarpone):
  • 500 ml di panna fresca ( nata fresca)
  • 500 g di mascarpone
  • 2 cucchiai di zucchero a velo ( azúcar en polvo)
  • Per la farcia, sciroppo di more( para la baña a las moras):
  • 320 g di more spontanee di bosco ( moras silvestres de bosque)
  • 6 cucchiai di zucchero a velo ( cucharadas de azúcar en polvo)
  • un bastoncino di cannella ( 1 canela en rama)
  • 5 foglie di menta ( hojas de menta)
  • Per la decorazione ( para decorar):
  • conservare qualche mora intera ( guardar algunas moras enteras)
Preparazione:

  1. PREPARARE LA BASE 1( ripetere gli ingredienti per la base 2, ed infornare in due tegami di ugual diametro): Prima di iniziare la prima base, portate il forno a 180°C, setacciare in una ciotola la farina, il lievito e la vanillina, separatamente, amalgamare il burro a temperatura ambiente ed aggiungere lo zucchero fino a raggiungere un composto spumoso. Prima di unire gli ingredienti secchi, aggiungere le uova una per volta, amalgamare il tutto delicatamente ed aggiungere una fiala di aroma di mandorla; versare in un tegame rotondo per torte imburrato ed infarinato e infornare per 25 minuti .         Consigli: per verificare la cottura della base, basta mettere uno stuzzicadenti se è troppo umido continua la cottura, mentre se volete ottenere la 2 base o una 3 base più sottile, basta ridurre le dosi a metà. E' importante far raffredare le basi prima di passare alla farcitura con la crema e lo sciroppo di more.
                                                                                                                                      
  2. PREPARARE LA CREMA DI MASCARPONE: Montare con le fruste la panna con 2 cucchiai di zucchero a velo, e non appena avrà raggiunto la consistenza voluta aggiungere il mascarpone.     
  3. PREPARARE LA FARCIA, SCIROPPO DI MORE: Dopo aver lavato le more, versarle in un pentolino a fiamma bassa con il bastoncino di cannella, le foglie di menta e 6 cucchiai di zucchero a velo, fino a quando non si sarà del tutto sciolto, ottenendo un composto omogeneo, filtrare il tutto e conservare in attesa della farcitura.    
                                                                                                     
  4. COMPLETARE E DECORARE LA TORTA: Mettere la prima base su di una alzatina per dolci e procedere alla farcitura del primo strato con sciroppo di more e spalmare sopra un abbondante dose di mascarpone, con l'aiuto di un coltello a lama piatta, coprire con la seconda base e completare il terzo strato con crema al mascarpone, decorando con le more conservate precedentemente intere.
     
Cerevisia Loci:





Questa torta è una alternativa, stagionale, alla Victoria sponge, classico dolce della tradizione britannica, quindi può accompagnare perfettamente l'ora del thè. Mentre per i più audaci sperimentatori, Che guay consiglia un insolito abbinamento con una birra fuori dal comune: La Mikkeller Sorachi, la nuova Hop Ipa della birreria Mikkeller Brewery di Copenhaghen. Alla vista si presenta di un delicato colore ambrato con riflessi aranciati, la spuma cremosa e di un impressionante colore ambrata con riflessi grigiastri , abbastanza consistente, con una grana fine e perfettamente aderente alle pareti del bicchiere, ben visibili gli " archetti di bruxelles". Al naso risulta essere molto intensa, predominante la nota erbacea e vegetale derivante dal luppolo, note secondarie maltate di caramello e miele d'acacia. In bocca risulta essere  fresca, equilibrata per via del predominante gusto luppolato perfettamente bilanciato dal malto, si ripetono coerentemente le note erbacee, con sentori di pino silvestre e fragole di bosco, retrogusto secco e piacevolmente amarognolo, finisce lunga e morbida con delicati sentori di tostato, e il  con luppolo che resta nel palato.






giovedì 12 settembre 2013

C'era una volta... Prima dello champagne

                  Blanquette di Limoux e Crémant di Limoux della Maison Guinot

                                             Quando il vino diventa una forma d'arte...


                                       


Quando diciamo champagne o spumante pensiamo ad un vino con le bollicine... Difficilmente andiamo oltre, difficilmente arriviamo a scoprire il mondo che si nasconde dietro ad una bollicina. Infatti il vino prima di arrivare a questo, viene elaborato con trattamenti rituali, frutto di passione, e in qualche caso, come per la Maison Guinot, di una secolare esperienza generazionale.
Per scoprire questo mondo, noi di Che guay siamo  andati a chiederlo direttamente e personalmente al "creatore delle bollicine", Michel R. Guinot, che ci ha svelato, con grande amore e naturalezza, i passaggi di elaborazione a cui vengono sottoposte le sue " creature", le cuvée Blanquette de Limoux e Crémant de Limoux, ed i segreti del Metodo Classico o Méthode Champenoise.

                                       

Tutto ha inizio nell'Abbazia di Saint Hilaire, nel Languedoc-Roussillon, Francia, un paesino a metà strada tra Limoux e Carcassone, era l'anno 1531, i monaci benedettini scoprono la rifermentazione in bottiglia... Nasce il primo spumante Brut. La storia vuole che nel 1668, quasi un secolo e mezzo dopo, durante un pellegrinaggio, faccia visita all'Abbazia di Saint Hilaire,il monaco benedettino Pierre Perignon, conosciuto come  Dom Perignon, scoprendo così il metodo di vinificazione dei vini effervescenti di Limoux e facendo successivamente la fortuna dello Champagne.
La Maison Guinot è da sempre legata alla storia e alla  tradizione di Limoux producendo i suoi cuvée Blanquette de Limoux sin dal 1875 e Crémant de Limoux sin dal 1913 rigorosamente con metodo champenoise.

M. Michel Guinot ci insegna come nel 1889 anno della inaugurazione della Tour Eiffel, all'Expo Universal de Paris la Maison Guinot vince la sua prima medaglia d'oro.
La Maison Guinot, a differenza delle altre case vinicole della zona a base cooperativistica, ha uno stile di produzione familiare che controlla l'intera filiera di produttiva garantendo per questo qualità e pregio ai suoi cuvée. Michel ci ricorda che nella sua produzione è assente un millesimato, ma è per una precisa scelta di continuità di prodotto , per conservare inalterato e bilanciato nel tempo e nella memoria dei clienti il concetto e l'essenza  dei suoi cuvée.
Ultima novità interessante della Maison Guinot è il Crémant Impérial Tendre Rosé che per la sua freschezza bilanciata conquisterà le amiche di Che guay.
Nel 1913 nasce il primo Crémant de Limoux della Maison Limoux in onore di un cliente illustre dell'epoca, lo Zar Nicola II. In memoria dello Zar è dedicata la cuvée  che Che guay andrà a degustare.

Metodo Classico o Metodo Champenois, il mondo che si nasconde dietro ad una bollicina Guinot.

                                                     
Il terroir è uno dei fattori determinanti, infatti i cuvée Guinot vengono elaborati a partire dall'assemblaggio (blending) dei più nobili vitigni a bacca bianca: lo Chardonnay dagli aromi fini e profumo di fiore, il Chenin per la sua acidità, e il Mauzac che gli conferisce la tipicità di Limoux.
Le uve vengono raccolte a mano e pressate separatamente, il mosto fiore fermenta naturalmente in cuvée e si trasforma in vino bianco alcolizzato 11% Vol. Al vino base ottenuto si aggiungono zucchero, sotto forma di sciroppo zuccherino (liqueur de tirage) e lieviti selezionati, e si imbottiglia con il tappo metallico a corona, lasciando le bottiglie ad invecchiare sui depositi da 2 a 5 anni a seconda della cuvée, in posizione orizzontale, a cataste, in una cantina dove la temperatura rimanga costante a 10-12 °C, per conferire la migliore qualità aromatica e gustativa. Durante questo tempo, nel vino imbottigliato avviene una nuova fermentazione, detta "presa di spuma", e l'anidride carbonica che ne deriva resta imprigionata nella bottiglia ben tappata.
Dopo questo periodo, terminata la fermentazione, si sarà formata tutta la spuma necessaria, ma anche un notevole sedimento feccioso. A tal fine, per separare il vino dal sedimento feccioso, si dispongono le bottiglie su dei sostegni ( pupitres) muniti di fori ovali; le bottiglie prima vengono disposte leggermente inclinate, poi ogni giorno per 30 giorni vengono scosse con movimenti oscillatori di 1/4 (remuage) e inclinate maggiormente, in modo che dopo 1-2 mesi si trovino in posizione quasi verticale col tappo rivolto verso in basso. Nel frattempo i sedimenti fecciosi si saranno accumulati verso la punta delle bottiglie, quindi contro il tappo.
                                                         
Prima della commercializzazione si espellerà il deposito feccioso(dégorgement o sboccatura) con un sistema semi-manuale à la glace ( al ghiaccio), raffreddando preventivamente le bottiglie a 4-10 °C per 10 minuti a testa in giù in un apparecchio (dégorgeuse) contenente una salamoia di glicole etilenico a -25 °C. A questa temperatura la feccia ghiaccia e si procede a stappare la bottiglia per farla fuoriuscire assieme ad una piccola quantità di vino, con una perdita di gas ridotta al minimo. Dopo di che per compensare la perdita di spumante perso, dopo la sboccatura è necessario rabboccare la bottiglia, aggiungendo vino dello stesso tipo che si sta lavorando, per conservare il prodotto secco. L'etichettatura della bottiglia con un packaging diverso per l'Italia, rappresenta tutta la filosofia e l'attenzione  della Maison Guinot per la creazione delle sue bollicine di gran pregio.

Vinus loci:

                                       

Il Crémant Impérial Brut Tendre della Maison Guinot è elaborato da vitigni a bacca bianca: Chardonnay che  gli conferisce odore, Chenin che gli conferisce freschezza per la sua acidità e il Mauzac che gli conferisce la tipicità di Limoux. Il colore è oro,la spuma perfettamente incolore ha la persistenza di 6 secondi, indice dell'ottimo equilibrio di composizione di questo vino, il perlage finissimo costituito da bollicine che risalgono ordinate in linee verticali ne sottolinea la qualità. Al naso si dischiudono inizialmente sentori di lieviti, crosta di pane, frutta a polpa gialla che con il tempo si evolvono in percezioni di agrumi e miele. Il sapore è avvolgente, cremoso, ricco, morbido percorso da una carbonica di sottile fattura e foriero di ritorni floreali come l'acacia e di pasticceria. Questo Crémant è un magnifico aperitivo, ma può sposarsi a tutto un pasto, con risotti delicati e piatti a base di pesce. Da provare anche con il prosciutto crudo e formaggi non troppo stagionati.

Glossario:


Crémant: è un vino spumante vinificato in Francia, in Italia il suo omonimo è chiamato Satèn, quello che lo differenzia dai normali vini spumanti o dallo champagne, oltre al prezzo più modico, è la pressione atmosferica contenuta nelle bottiglie, che deve essere inferiore alle 5 atmosfere. Il risultato è una minore quantità di anidride carbonica, con un perlage e una spuma più soffici.

Cuvée: indica la miscela di più vini o più uve per ottenere un taglio unico, sinonimo di blend o assemblaggio. Si utilizza anche per indicare bottiglie di particolare prestigio.

Blog Notes:

                                           

DA VEDERE:  GUINOT FRANCE 3 Av. du Chemin de Ronde-BP 74 11304 Limoux Cedex
                        www.blanquette.fr

                        CASTELLO DI QUERIBUS A CUCUGNAN, CASTELLO DI PUILAURENS A                                   LAPREDELLE, CASTELLO E MURA DELLA CITTA' DI CARCASSONE ed altri siti                           ecccezionali medioevali; e  per scoprire tutto del Paese Cataro, distrutto nella crudele                                   crociata, lanciata da Papa Innocenzo III,da parte dei cristiani contro gli albigesi, l'unica                                 crociata mai condotta nelle terre cattoliche.
                        www.payscathare.org

                        GORGES ST JAUME FENOUILLET, per gli amanti del canyoning o torrentismo, o per chi                         solo vuole fare un bagno in piscine naturali tra le gole della montagna.
                                                           

DOVE DORMIRE: AUXDEUXCOLONNES 3 Avenue de Limoux 11250 Saint Hilaire
                               auxdeuxcolonnes.com  mail: auxdeuxcolonnes@aol.com
                               La struttura è perfettamente fedele al concetto e stile di ospitalità delle case rurali, ad                                    accogliervi ci sarà il proprietario Pedro espertissimo in torrentismo.