Ciambella di marmellata di fragole per intolleranti al lattosio
Este postre es una idea realizada por un gran amigo de Che guay, Antonio ...
Porque a nadie se le niega el placer de pecar de gula...
Questo dolce è un idea e una realizzazione di un grande amico di Che guay, Antonio...
Perché a nessuno si nega il piacere di peccare di gola.
"Educar no es llenar un cubo, pero sí encender un fuego".
En estas pocas palabras, de William Butler Yeats, está descrito todo lo que es nuestro amigo Amigo Petta, desde siempre vive de intereses y pasiones que le han educado a sí mismo y a los más cercanos a él...
Estamos convencidos de que esta receta podrá educar vuestro corazón en la cocina y a vuestro paladar con gusto.
"Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco".
In queste poche parole, di William Butler Yeats, è descritto tutto quello che è il nostro amico Antonio Petta, da sempre vivo di interessi e passioni che hanno educato se stesso e gli altri a se vicino...
Siamo sicuri che questa ricetta potrà educare il vostro cuore alla passione per la cucina ed il vostro palato con gusto.
Dificultad: Fácil
Preparación: 30 minutos
Cocción: 40 minutos
Ingredientes:
- 130 g de aceite ( olio)
- 130 g de agua ( acqua)
- 250 g de harina ( farina)
- 200 g de azúcar (zucchero)
- 3 huevos de gallinas felices ( uova di galline felici)
- un paquete de levadura ( lievito)
Preparación:
- Poner en un bol huevos, azúcar, agua y un poco de sal y empezar a mezclar. Añadir un poco cada vez de harina hasta acabarla, y al final la levadura sin parar de mezclar. Poner en un molde y añadir la mermelada de fresas, o si se quiere chocolate.Mettere uova, zucchero,olio, acqua ed un pizzico di sale e cominciare ad impastare. Aggiungere poco per volta la farina fino ad esaurimento, ed infine il lievito continuando ad impastare. Versare nel tegame ed aggiungere la marmellata di fragole, o se si vuole il ciccolato.
- Cocinar al horno a 160°C los primeros 15 minutos y subir a 180°C los últimos 10 minutos. Cucinare in forno ventilato a 160 °C i primi 15 minuti e alzare a 180 °C gli ultimi 10 minuti.
L'insolito modo, di Juan, di preparare il riso...
Un piatto favoloso ed originale!
E' una grande gioia per Che guay ospitare la ricetta di un vero amante della buona cucina ed un profondo conoscitore della cultura spagnola, Juan Caballero, conoscerlo è stato uno dei pochi vantaggi di viaggiare su un volo Ryanair.
Con questa ricetta particolare inizieremo un viaggio nel mondo del riso.
Allora, provate a sorprendere qualche amico con questo piatto e godetevi un momento di pura felicità in compagnia.
Es un placer para Che guay acoger la receta de un verdadero amante de la buena cocina y profundo conocedor de la cultura española, Juan Caballero, conocerlo ha sido unos de los pocos ventajas de viajar en un vuelo Ryanair.
Con esta receta particular empezaremos un viaje en el mundo del arroz.
Entonces, probad a sorprender algun amigo con este plato y disfrutad de un momento de intensa felicidad en compaña.
Gracias Juan!
"Questa ricetta combina sapori ed ingredienti molto insoliti al riso cucinato nel recipiente della tipica paella valenciana (paellera).
Sebbene il riso con il coniglio sia abbastanza comune, all'aggiungere i funghi " trombette della morte" con i dadi di foei, avremo un insieme di sapori gradevolissimi al palato e che sicuro, anche i palati più esigenti resteranno soddisfatti".
"Questa ricetta combina sapori ed ingredienti molto insoliti al riso cucinato nel recipiente della tipica paella valenciana (paellera).
"Esta receta combina sabores e ingredientes muy poco habituales en arroz cocinado en el recipiente de la típica paella valenciana ( paellera- caldero)."
Si bien el arroz con conejo es bastante habitual, al añadir las setas " trompetas de la muerte" con los dados de foie, conseguimos una mezcla de sabores muy agradable al paladar y que seguro satisfarán a los paladares más exigentes."
Si bien el arroz con conejo es bastante habitual, al añadir las setas " trompetas de la muerte" con los dados de foie, conseguimos una mezcla de sabores muy agradable al paladar y que seguro satisfarán a los paladares más exigentes."
Ingredientes :
( medidas según comensales) (misure a seconda del numero degli invitati)
- Conejo (coniglio)
- Trompetas de la muerte (frescas o disecadas) funghi "trombette della morte" ( freschi o essiccati)
- Foie micuit ( l'originale, non il patè de foei)
- Aceite ( olio)
- Pimienta ( pepe )
- Sal
Preparación:
Per prima cosa mettiamo a riscaldare l'olio per soffriggere il coniglio. Saliamo e pepiamo a piacere. Possiamo metterle il pepe cayena per ottenere un tocco piccante.
Aggiungiamo i funghi " Trompetas" che assorbiranno una buona parte dell'olio soffritto. Acqua in quantità proporzionale alla quantità di riso che andremo a cucinare e alla capacità della paella( mediamente le quantità sono un bicchiere di riso e due e mezzo di acqua per persona).
Portare a ebollizione e lasciare bollire 10 minuti affinché prenda tutto il sapore degli ingredienti.
Incorporare il riso e mantenere il bollore forte ( fiamma alta) per 15/17 minuti. Personalmente mi piace muover il riso con un cucchiaio grande di legno mentre si cuoce. Distribuiamo su tutta la superficie della paella il foie che abbiamo precedentemente tagliato a dadini.
En primer lugar calentamos el aceite para sofreir el conejo. Salpimentamos al gusto. Podemos ponerle una pimienta cayena para conseguir un toque picante.
Añadimos las "trompetas" que absorberán buena parte del aceite del sofrito. Agua en cantitad proporcional a la cantitad de arroz que vayamos a cocinar y la capacidad del caldero.
Llevarla a ebullición y dejarla hervir 10 minutos para que cojas el sabor de todos los ingredientes.
Incorporar el arroz y mantener el hervor fuerte durante 15/17 minutos. Personalmente me gusta mover el arroz con una cuchara grande de madera mientras se cuece. Repartimos sobre toda la superficie del caldero el foei que hemos previamente cortado a dados.
Curiosidad:
La ricetta della paella valenciana è la piu popolare semplicemente perchè si trova nella zona più popolata della Regione, la Comunitat Valenciana. Tuttavia sono ammesse delle variazioni. Anche se quella che viene comunemente denominata paella valenciana resta la più importante, in fin dei conti, a detta di qualcuno, "si tratta solo di una interpretazione coerente con il prodotto del territorio, quindi sono ammesse interpretazioni"... Se siete d'accordo con questa interpretazione, tenete questo come segreto per voi e non ne fate mai parola con un valenciano... shhh
Patate riso e cozze, la tiedda barese di Enzuccio...
Tante interpretazioni, una sola vocazione, un unico amore... Il sapore della nostra terra e della cultura iberica- italiana in un unico piatto sin dai tempi remoti, per l'inciso è la cugina della Paella valenciana...
"Galeotto fu il libro e chi lo scrisse" ( versi 115-142; Canto V della Divina Commedia di Dante Alighieri)...
Per questo blog e per chi lo scrive è un onore aprire la rubrica "Vuestras recetas" con un grande appassionato di cucina ed esperto conoscitore dei sapori e dei sentimenti veri, oltre che un grande amico: Enzuccio...
Lui è stato il libro che ha permesso di scrivere le prime pagine di questa storia d'amore tra le due rive del mediterraneo, tra due culture, tra un uomo ed una donna desiderosi di raccontare il loro amore...
Il nostro blog non vuole dare semplici e meccaniche esecuzioni, nemmeno scientifici dosaggi... Vuole raccontare le nostre emozioni... E di come solo l'amore sa parlare all'amore...
Il piatto di Enzuccio è un inno all'amore tra la terra ed il mare:
Difficoltà: Media
Preparazione: 40 minuti
Cottura: 40 minuti
Ingredienti per 8 persone:
- 700 g di riso paraboiled
- 1 Kg di cozze a mezza valva
- 1,5 Kg di patate a polpa gialla pelate e tagliate a fettine di circa 1/2 cm di spessore
- 3 pomodori grossi rossi
- 70 g di pecorino grattugiato
- Abbondante prezzemolo tritato
- 1 cipolla bianca
- olio extravergine d'oliva
- sale e pepe
Preparazione:
- PULIRE LE COZZE. Spazzolare accuratamente le cozze sotto un getto d'acqua corrente fredda per eliminare le barbe, apritele a crudo su di una scodella per raccoglierne il loro liquido, con l'aiuto di un coltello piccolo e corto, tenere le valve con il mollusco.
- PREPARARE LA TIEDDA. Prendere 2 coppe e riporre in ciascuna di essa un pomodoro tagliato grossolanamente a pezzettini, meno della metà del pecorino grattugiato, prezzemolo tritato, olio extravergine d'oliva ( rigorosamente pugliese, nè greco, nè andaluso !!! :p ) sale e pepe. Terminare la fase preparatoria mettendo in una coppa il riso e nell'altra le patate. Mescolare per ciascuna coppa gli ingredienti con le mani.
- STRATIFICAZIONE DELLA TIEDDA. Sbucciare e affettare al velo la cipolla e metterla in una "tiedda de coccie" (possibilmente una tiella in terracotta) con abbondante olio extravergine d'oliva pugliese e dare inizio alla stratificazione. Il primo strato è di patate, a seguire il secondo è di cozze, riponendole accuratamente a frutto in su e coprendo totalmente il primo strato di patate. Il terzo strato è la fase clou della preparazione, merita attenzione perchè è il custode della riuscita della vostra tiedda. Mettere il riso dopo aver accuratamente e precedentemente ricoperto con piccole manciate di riso i frutti delle cozze al loro interno, una per volta facendo attenzione a non lasciar cadere il riso sullo strato di patate. Questo accorgimento conferirà alla vostra tiedda il tipico sapore alla "barese" salvandola dall'anonimato. Il quarto ed ultimo strato è la copertura finale con le patate. Completare con qualche fettina finissima di pomodoro per conferire sapore e colore, una spolverata di pecorino e pepe, e terminare versando il liquido filtrato delle cozze.
- CUOCERE E SERVIRE. Scaldare in un pentolino dell'acqua salata e bagnate la vostra tiedda versando l'acqua necessaria a ricoprire tutta la stratificazione degli ingredienti, da un angolino in modo tale da non rovinarne la struttura. Passate la tiedda in forno a 200 ° C per circa 40 minuti , sfornatela e lasciatela riposare per almeno 15 minuti, non è un piatto da servire bollente, meglio caldo/tiepido.
Buon Appetito!
Vinus Loci:
Per questo piatto che celebra il trionfo dell'amore tra la terra ed il mare potremmo abbinare servito abbastanza fresco un vino rosato come Il Castel del Monte Rosato DOC Prima Luce delle Cantine Carpentiere, un vino elaborato interamente da uve 100% di Nero di Troia ( cugino diretto del Tempranillo spagnolo) conquisterà la vostra vista con il suo rosato intenso con sfumature violacee, persistente al naso con note di lamponi e frutta di bosco.
Nessun commento:
Posta un commento