Lupus in fabula:
Se mai vi dovesse capitare di passeggiare per le stradine e vicoli di Bari vecchia, non risulterebbe d'altronde così strano che possa capitarvi di assistere fortuitamente ad una delle grandi dispute che da sempre infervora nei cuori delle vecchine baresi:" ma la zucchina si mette o no nella tiedda barese? "
Ai posteri l'ardua sentenza. Quel che è certo, è che sicuramente potremmo restare a discutere all'infinito su quale possa essere la qualità di riso adatta, se la cottura debba essere al dente o forse un po' più scotto, e così prenderebbe il via la tiritera su a chi piace le patate più spesse, a chi vuole tantissimo prezzemolo, a chi "solo il pecorino!", quelli del " ma sei matto il pomodorooo?...
La verità è che questo piatto, la cui discendenza si perde molto indietro nel tempo( probabilmente al tempo della dominazione spagnola con il regno borbonico) , si prepara un po' come si vuole, perchè i nostri avi mettevano in tavola ciò che potevano, e non era affatto inusuale, ai tempi delle due grandi guerre, sentire la nonna chiamare "tiedda barese" un piatto semivuoto con mezza patata bollita con un pugno di riso per contorno. Perchè allora, l'essenziale, era condividere, con il sorriso sulla bocca quel poco che si aveva.
L'importante era stare insieme più che mangiare, un po' quello che continuano incessantemente a ribadirci i nostri nonni, quello che nell'era contemporanea viene tradotto in una sola parola: Convivialità, e che faticosamente ci sforziamo di recuperare. Buon Convivio a tutti!
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