lunedì 24 dicembre 2012

N' docciata


N'DOCCIATA







“La n’docciata di Agnone: un fantastico itinerario nella notte del solstizio d’inverno"

E’ la festa della luce celebrata la sera dell’8 e 24 dicembre ad Agnone in Molise.

Questa antica festa del fuoco si ripete probabilmente da più di 1000 anni e muove i suoi passi dai riti pagani legati alla cultura agricolo-pastorale per celebrare i fuochi solstiziali durante il periodo più buio dell’anno.

Tradizione che si è prestata alla religione cristiana con la venuta di Gesù, portatore con la sua parola di luce e speranza di un mondo migliore. E quindi, per assistere alla funzione religiosa durante la notte della vigilia di Natale, i contadini accorrevano dalle contrade poderali, portando con sé per farsi luce nella notte, la‘ndoccia, una torcia realizzata con abete bianco, ginestre secche e spago , alte 2,5 metri. Queste torce sono secche e resinose tanto da produrre il classico crepitio della ‘ndoccia che secondo l’antica tradizione teneva lontano le streghe. La leggerezza dell’abete ne permette il trasporto in spalla in forma di raggiera producendo il classico effetto di un fiume di fuoco che scende dai monti a valle. I portatori, tutti uomini indossano un tipico mantello nero a protezione del fuoco. Ci sono credenze e superstizioni legate al vento che spira durante questa notte: se soffia da nord, l’anno sarà buono, mentre se arriva da sud, sarà cattivo. 

 L’ 8 dicembre del 1996, la bellezza di questo rito onorò il 50° anniversario di sacerdozio del pontefice Giovanni Paolo II in piazza S.Pietro a Roma. 

 Dove comprare: 


  • Pasticceria Torzi, ottima pasticceria secca e non, oltre l’originale e contagiosa simpatia del titolare che nonostante i tempi di crisi non concede regali, ma è sempre ben disposto ad elargire squisiti omaggi delle sue ottime” monache di Monza” al cioccolato. Via Fonticella, 33 Catelmauro (CB), Tel 0874-744339 
  • “Da Lucia” Pasta fresca, specialità della casa crostini, da provare con la famosa zuppa alla santè. Via Roma, 24 Agnone (IS), Tel 0865-78778
  • Azienda Di Majo Norante, vini ottimi per qualità prezzo, da provare: “Biferno Rosso Ramitello 2010”. Contrada Ramitelli, 4 Campomarino (CB), Tel 0875-57379, www.dimajonorante.com Dove dormire: Masseria Montepizzi, in cima di un monte ai piedi di un bosco, accoglienza come quella di casa. Via Vaglie 40 Carovilli (IS), Cell +39 333 3519849, www.masseriamontepizzi.com 

Dove mangiare:



  • Locanda Nonna Maria, nel centro storico, cucina di mare, tra le specialità brodetto di pesce. Corso Nazionale 19 Termoli (CB), Tel 0875-81585, www.nonnamaria.it

giovedì 20 dicembre 2012

M’arrangio

M'ARRANGIO




M'arrangio


“Così come l’amore è una cosa semplice e basta poco per amare … Basta poco per fare la felicità del nostro palato … Per un dolce Natale, proviamo a coccolarci … Come?

Direttamente dal vademecum dell’arte di arrangiarsi in cucina… Per riscaldarvi dal freddo dell’inverno, ecco a voi: il M’arrangio…

Ingrediente principe, così come lo chiama mio nonno, in dialetto pugliese, il “ Marangio”, l’arancia!!!” 

Difficoltà: facile 
Preparazione: 30 minuti + riposo di 6 ore in frigo 
Cottura: 20 minuti 

Ingredienti per 8 persone: 


  • 4 arance non trattate 
  • 200 g di zucchero
  • 4 tuorli 
  • 0,5 g di vaniglia 
  • 1 cucchiaio di maizena 
  • 1 foglio di gelatina
  •  4 biscotti tipo savoiardi o lingue di gatto 
  • ½ l di panna fresca 
  • Una tazza di caffè
  • 3 cucchiai di liquore Triple sec 
  • 80 g macedonia di canditi 

Preparazione: 




  1. Prendere 4 arance non trattate, lavarle e dividerle a metà, spremerle e conservarne il succo, svuotare le 8 calotte cosi ricavate, eliminando accuratamente con un cucchiaio la parte bianca amara. Filtrare ½ l di succo e trasferirlo in un pentolino e lasciare scaldare fino ad ebollizione. Nel frattempo immergere la gelatina in acqua fredda e lasciarla riposare per 10 minuti, Montare i tuorli in una ciotola aggiungendo lo zucchero, la vaniglia e la maizena. 
  2. Una volta scaldato il succo d’arancia, versarlo a filo sul composto preparato precedentemente con le uova. Cuocere la crema a fiamma bassa per 15 min, mescolando finchè velerà il cucchiaio. Sgocciolare la gelatina, strizzarla e aggiungerla alla crema, continuare a mescolare finchè si sarà sciolta. Lasciar raffredare la crema e aggiungere il liquore. Montare la panna e incorporarla alla crema fredda. 
  3.  Prendere le calotte d’arancia precedentemente preparate, sbriciolare i biscotti dopo averli brevemente immersi nel caffè e metterli sul fondo delle arance. Completare con la crema e lasciare riposare in frigorifero per almeno 6 ore. Decorare il dessert a piacere con canditi o frutta brinata aggiungere una leggera spolverizzata di cacao amaro e servire. 

Vinus loci: 



Per prolungare la sensazione d’arancia candita e arricchirla con note di fiori d’arancio, kumquat e timo, si può scegliere in abbinamento un vino che lasci la bocca delicatamente dolce come un Moscato di Trani Piani di Tufara 2008. 



Pensamientos al vapor: 

 “La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.” Oscar Wilde

lunedì 17 dicembre 2012

“e- Lasagne alla bolognese”



Finalmente potete dire addio alle migliaia di pagine con impressa l’impronta del pollice, alle centinaia di telefonate esitanti, curiose, imploranti… Adesso e per sempre approdano in codice binario le lasagne alla bolognese.

 Difficoltà: media 

 Preparazione: 40-50 minuti 

 Cottura: 3 ore 

 Ingredienti per 4 persone:


  • 250g di pasta per lasagne
  • ½ Kg di macinato misto di manzo e maiale
  •  ½ l di passata di pomodoro
  • 1 cipolla 
  • 1 carota 
  • 1 costa di sedano 
  • Olio d’oliva extravergine
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • Parmigiano grattugiato
  • Alloro Sale e pepe 


Per la besciamella: 


  • 2 l di latte
  • 120 g di farina bianca “00” 
  • 120 g di burro 
  • Noce moscata 
  • Sale e pepe 

Preparazione: 



  1. Far bollire in una pentola il latte con un po’ di sale e una spolverizzata di noce moscata. In un'altra pentola sciogliere il burro e unire la farina setacciata, facendola leggermente dorare. Quando il latte inizia a bollire unirlo al composto di burro e farina. Fare bollire il tutto per qualche minuto, mescolando e lasciando addensare la besciamella.
  2. Mondare e lavare cipolla, carota e sedano, poi tritarli e farli appassire in una casseruola con il burro. Sbriciolare la carne tritata e unirla alle verdure, fare insaporire mescolando e, dopo 5-6 min, sfumare con il vino. Unire la passata di pomodoro, salare, pepare e proseguire la cottura per 2 ore a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto e bagnando con acqua e passata di pomodoro rimanente. 
  3. Disporre sul fondo di una teglia unta di burro, parte della besciamella e parte del ragù alla bolognese, stendere uno strato di pasta, condire con qualche cucchiaio di ragù e qualcuno di besciamella, qualche pezzettino di burro, cospargere di parmigiano grattugiato fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminare con uno strato di pasta,stendere abbondante besciamella e cospargerlo di parmigiano e fiocchi di burro, lasciar cuocere le lasagne in forno a 180°C per circa 40 min.

Vinus loci: 



La struttura di questo piatto necessita un vino rosso sgrassante, di corpo sottile, come il Lambrusco di Sorbara Premium Mention Honorable Vecchia Modena 2011, o come I Colli Bolognesi Bologna Rosso 2008,mentre l’allegria gastronomica di questo piatto necessita di un vino che ne prolunghi la sua vivacità e la gioia come un Lambrusco delle Terre Verdiane. 



Unico consiglio: sceglietevi come amico il tempo. Perché la preparazione delle lasagne necessita amore, calma e cura, proprio come e quando si arreda una casa… Però il risultato finale è garantito, perché verrete ripagati da ogni singolo ingrediente che fanno da preliminare al vero e grande peccato di gola setoso e carnale… La besciamella! 

Quindi, che siano le regine di cene tra amici o di feste di ricorrenza, le lasagne sono una allegria gastronomica, tripudio per il cuore e lo stomaco… Infatti questo piatto fu valorizzato nuovamente, dopo il tempo dei romani ed il successo medioevale, per consolare i lavoratori americani rimasti senza lavoro durante la Grande depressione dopo il crollo di Wall Street nel 1929. 

Anche oggi siamo in crisi, ma mai in crisi d’amore… Allora forza tutti ai fornelli per riscaldare il nostro cuore! 

Pensamientos al vapor:

Il filosofo Marco Tullio Cicerone, in qualità di grande estimatore del piatto simbolo della amicizia e dell’amore, credeva molto nel valore della amicizia tanto da scriverci un opera filosofica nel 44 a.C. il “De amicitia” . “Digni autem sunt amicitia quibus in ipsis inest causa cur diligantur.Rarum genus.” “Degno di amicizia è chi ha dentro di sé la ragione di essere amato. Specie rara.”

venerdì 14 dicembre 2012

Bucatini alla Cambronara

Bucatini alla Cambronara


“ Non una favola ma una pasta da favola” 

Ingredienti per 4 persone: 


  • 350 g bucatini Barilla 100 g guanciale o pancetta 
  • 70 g pecorino romano grattugiato 
  • 2 uova
  • 1 mazzetto di prezzemolo 
  • 1 cipolla 
  • 2 cucchiai di panna fresca 
  • Olio extravergine di oliva 
  • Sale 
  • Pepe in grani 

Preparazione: 


  1. Portare ad ebollizione abbondante acqua in una pentola. Iniziare a tagliare il guanciale a listarelle e versarlo in una capace padella con poco olio. 
  2.  Far soffriggere il guanciale fino a quando sarà ben rosolato, aggiungere la cipolla tagliata a pezzettini e lasciarla appassire. Quando la pasta inizierà a bollire, salare e cuocere i bucatini al dente.
  3. Sbattere in una ciotola le uova con un pizzico di sale e un poco di pecorino, profumare il tutto con abbondante pepe macinato e due cucchiai di panna fresca. Amalgamare il ricavato. 
  4. Una volta cotta la pasta, tirarla e trasferirla nella padella con il guanciale e la cipolla e farla saltare leggermente, abbassare la fiamma e unire le uova sbattute. Mescolare il tutto per pochi secondi.
  5. Versare la pasta così condita nei singoli piatti, unire il prezzemolo lavato e tritato, completare con il formaggio restante e una ricca spolverata di pepe. Mescolare e servire caldo. 

Vinus loci:


L’equilibrio di questo piatto determinato dalla dolcezza delle uova e la sapidità di pancetta e pecorino, necessita un bianco di buon corpo come un Montecomprati Superiore Virtù Romane, o un Colli Lanuvini Superiore Lunario, vini vivaci in sapidità e freschezza.

Curiosidad: 


Il pecorino romano è prodotto con latte proveniente da Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto. E’ formaggio da tavola dai 3 agli 8 mesi di stagionatura, poi diventa ottimo grattugiato, soprattutto nella realizzazione di piatti tipici locali come questo.